Sono uno Psicoterapeuta e sono un Analista Transazionale. Nel mio modo di lavorare confluiscono queste due identità, unite ed integrate in un’unica forma ed esperienza. In questa sezione darò una breve descrizione di uno dei punti centrali del modello Analitico Transazionale e brevemente descriverò la Filosofia che ne è alla base.
Il modello dell’Analisi Transazionale si basa sulla teorizzazione degli Stati dell’Io da parte di Eric Berne nel 1961 e si fonda su quattro principi filosofici di base.
Gli Stati dell’Io sono “un sistema di sentimenti che motivano il corrispondente insieme di modelli di comportamento” (Berne, 1961, p. 9). In poche parole gli SDI sono modi diversi di essere nel mondo e sono tre: Genitore, Adulto e Bambino. Ognuno di noi si trova a fare i conti con le esperienze che ha vissuto e le decisioni che ha preso durante il suo percorso di vita, sia nelle situazioni relazionali, sia nella riflessione con sé stesso e lo fa a partire proprio dalle esperienze passate. Da Adulto si trova a mediare tra i bisogni del Bambino e le regole del Genitore, che corrispondo ai bisogni e desideri reali del Bambino che è stato e alle regole apprese del Genitore che ha avuto. Da adulti non sempre ci si sente liberi di stare con i propri desideri, seguire le regole o rifiutarle e il modello dell’Analisi Transazionale si focalizza su quanto e come a partire dal nostro SDI G o B ci impediamo di scegliere il bene per noi a partire dal nostro SDI Adulto. Il lavoro va verso la possibilità di riprendersi i propri desideri per attuare nuove scelte e per realizzare il cambiamento o i cambiamenti voluti.
La filosofia dell’Analisi Transazionale si basa su tre principi fondamentali riguardo all’uomo, alla vita e agli obiettivi del cambiamento (Stewart e Joines, 1990, p.19-20):
- Ognuno è Ok
Ogni persona è dotata di un proprio valore e di una propria dignità. “Io accetto me stesso in quanto me e accetto te in quanto te” (Stewart e Joines, 1990, p.20). È un affermazione sull’essenza dell’essere umano, non sul suo comportamento. Nel senso che gli esseri umani sono considerati tutti sullo stesso livello. Non c’è una persona superiore o inferiore alle altre, né razza o religione. Il comportamento può essere frainteso, può non andar bene per qualcuno, ma nella loro essenza gli esseri umani sono tutti Ok.
- Ognuno ha la capacità di pensare
Ognuno, fatta eccezione per chi ha subito un grave danno cerebrale, ha la capacità di pensare, pertanto è responsabile per sé e per le decisoni che prende riguardo la sua vita. Ognuno vive con le conseguenze di cosa ha deciso.
- Ognuno decide il proprio destino, e queste decisioni possono essere cambiate.
Nel momento in cui qualcuno mette in atto comportamenti Non Ok, vuol dire che sta seguendo delle strategie apprese e decise da bambino. In sintesi, questo assunto dice che nonostante i genitori facciano pressioni per far crescere un figlio in un certo modo, non possono costringerlo a rispettare i loro voleri. È il bambino che decide se adeguarsi o meno alle richieste che gli vengono più o meno esplicitamente rivolte e lo fa per riuscire a sopravvivere. A volte da adulto l’individuo sceglie gli stessi modelli e può darsi che lo faccia anche se i risultati sono controproducenti.
Dunque, ognuno decide il proprio destino: nessuno può costringere un altro a comportarsi in un certo modo. Gli altri, come l’ambiente, possono esercitare pressioni, ma è l’individuo che sceglie in che modo dar conto a queste. In sostanza, sono gli stessi individui ad essere responsabili delle proprie emozioni e dei propri comportamenti.
Inoltre, le persone possono cambiare le decisioni che generano risultati negativi sostituendole con nuove decisioni più adeguate. Così l’individuo può cambiare e lo fa attraverso la decisione attiva di modificare gli schemi ritenuti negativi ed i cambiamenti possono essere reali e duraturi.
Ritengo molto importante instaurare delle relazioni paritarie, seguendo il presupposto filosofico dell’AT Io sono Ok Tu sei Ok, basato su una chiara contrattazione degli obiettivi preposti per il cambiamento. Inoltre, per il mio lavoro sono fondamentali i concetti di decisionalità e responsabilità personale rispetto ai propri sentimenti, pensieri e comportamenti. Ognuno è responsabile per se stesso e decide (e ridecide) il proprio piano di vita.