Il 9 Giugno all’interno di una tre giorni (8-9-10) a tema prevenzione, il Comune di Tagliacozzo, in collaborazione con diversi enti pubblici e privati ha dato vita ad un piccolo opuscolo informativo, un “Giornalino della Prevenzione” che può essere portato in tasca o in borsa, contiene numeri e informazioni sulle malattie e come prevenirle.
All’interno, nella sezione di Oncologia, c’è un mio testo sul cancro. Su quanto sia utile fare prevenzione “psicologica” nell’ambito della malattia Oncologica, su quanto questo male influisca sul corpo e quanto sia importante curare sia quello che la mente.
E’ stato emozionante partecipare alla conferenza del pomeriggio coordinato dal Prof. Enrico Ricevuto (Ospedale San Salvatore di L’Aquila) e moderata da Maria Zaccone, con il Dott. Stefano Uccella (Policlinico Gemelli), la Dott.ssa Ida Paris (Policlinico Gemelli), la Dott.ssa Mariavita Ciccarone (Ospedale San Carlo di Nancy, Presidente Gemme Dormienti).
Si è parlato della malattia Oncologica senza Tabù, con un linguaggio semplice e ricco di particolari. Mai scontato o banale, con un’attenzione particolare alla persona e al suo benessere.
Sono onorato di aver dato il mio contributo.
“Esiste un rapporto imprescindibile tra mente e corpo e prendersi cura di questo, fare una prevenzione continua, va di pari passo con il curare la parte di sé più interna e invisibile.
Nel caso del Cancro è l’identità di sé a farne le spese maggiori:
Cambia il corpo e cambia la percezione di noi.
Nelle persone che attraversano la malattia, il senso di “aver perso qualcosa” è forte. Nelle donne e nell’esempio del tumore al seno è evidente come sia la superficie a cambiare, quella parte si modificherà e non sarà più la stessa. Questo accade anche per tumori meno visibili: cambia l’idea e la percezione della propria identità (per es. nel tumore ovarico).
Affidarsi per sostenersi, raccontarsi per rinnovarsi.
La costruzione insieme allo Psicologo di un percorso condiviso verso lo “stare bene” e la riconquista della propria identità, è prevenzione.
Attraversare l’iter della malattia insieme al professionista contribuisce al prendersi cura di sé e aiuta a ritrovare quelle parti che la malattia sembra rubare ed è determinante nella riconquista dell’immagine di sé come integra, unitaria, dove la malattia è solo una parte.
Non siamo la malattia, siamo persone.
Il Cancro colpisce una parte del corpo, tutto il resto è vivo e presente. Nel percorso con lo Psicologo va data voce alla parte di sé sana per guardarsi come persone rinnovate e ricche di possibilità, così da riprendersi la dignità di sé che spesso si tiene da parte.
Rinnovarsi dentro per accettare i cambiamenti.
I cambiamenti portati dal Cancro sono i più difficili da accettare perché vengono percepiti come violenti e terribili. Dietro ognuno di loro esistono grandi possibilità che possiamo regalarci. Trovare il senso per quello che succede dentro e fuori dal corpo può essere uno degli obiettivi del percorso Psicologico, per rinnovarsi e costruire una nuova identità.”