Il dolore cronico non oncologico colpisce il 20% degli europei, e un recente studio italiano riporta una stima della prevalenza del dolore cronico (superiore a 3 mesi) pari al 21,7% dell'intera popolazione italiana, il che corrisponde a circa 13 milioni di persone.
Il 19 ottobre 2017 alla Camera dei Deputati del parlamento Italiano è passata la legge sull’approvazione dell’utilizzo della Cannabis a scopo terapeutico.
Non mi voglio soffermare qui su quello che già le agenzie di stampa, i quotidiani e diversi siti internet hanno divulgato ampiamente, né voglio aprire polemiche di nessun tipo su quanto sia stata o meno tagliata la legge originale.
Quello che invece voglio fare è aprire uno spazio di riflessione sull’importanza di questo passaggio legislativo.
Risale alla Legge 8 febbraio 2001, n. 12 la prima messa in opera del governo per regolamentare e agevolare l’impiego dei farmaci analgesici nella terapia del dolore. Prima di allora era abbastanza difficile per un medico reperire tali farmaci, anche perché alcuni di essi sono oppioidi e, come tali, rientrano nelle tabelle delle droghe e curare con una droga sembra un po’ un controsenso.
Senza che sto qui a darvi evidenze scientifiche dell’applicazione di alcuni oppioidi nella cura del dolore, mi limiterò a rimandarvi a Wikipedia e a tutti quei siti che spiegano nel dettaglio la funzione alcaloide degli oppioidi e come questi possano portare sollievo grazie alla loro azione inibitoria di alcuni centri del cervello, nello specifico quelli relativi al controllo del dolore.
Tornando a noi, dal 2001 ad oggi la legge è passata attraverso diverse revisioni e decreti ministeriali aggiuntivi (li potete vedere meglio qui ) ultima dei quali proprio quella legge 38 di cui ho già accennato e che ha permesso a tutti quei malati gravi di accedere alle cure palliative e alle terapie del dolore, anche attraverso l’utilizzo di farmaci oppioidi, con molta più facilità rispetto a prima. L’esempio principe è la possibilità per i medici di prescrivere su Ricettario nazionale e non più su quello a ricalco tali farmaci.
Oggi siamo ad un altro momento di svolta.
I cannabinoidi (CBD) sono sostanze non psicoattive presenti nella pianta di Canapa (o Marijuana) e hanno funzioni medicinali, rilassante e anticonvulsivante per citarne solo due.
La produzione di Marijuana terapeutica in Italia è attiva dal 2014 presso lo stabilimento militare di Firenze e da gennaio del 2016 è in vendita nelle prime farmacie italiane.
Quindi, se già c’era la produzione a che serve una nuova legge?
Soprattutto perché la vendita della cannabis terapeutica va regolamentata, per evitare da una parte che la produzione ne risenta e dall’altra che a farne le spese siano i consumatori.
Soltanto a Giugno scorso lo Stato ha imposto un prezzo per la vendita (9 euro al grammo) perché prima la Marijuana veniva acquistata dall’Olanda ad un prezzo finale che variava tra i 40 e i 60 euro al grammo. Per tutti quei malati che ne avevano bisogno era difficile poterne usufruire con facilità. Oltre a ciò, la produzione Italiana sembra essere stata da sempre sottostimata, nel senso che il solo stabilimento di Firenze non ne produce abbastanza. La richiesta è tanta, aumentata negli ultimi tre anni a livelli esponenziali da parte di tutte le regioni. Su questo punto è importante ricordare come siano 9 le regioni che ad oggi hanno una regolamentazione dei provvedimenti che riguardano l’erogazione di medicinali a base di cannabis.
In Italia, inoltre, esistono molte associazioni che intendono portare all’attenzione del governo l’importanza di poter utilizzare la cannabis terapeutica per placare il dolore che molti malati sentono, per dar loro la possibilità di stare bene nei momenti più difficili delle loro vite. Alcune di queste spingono perché l’attuale legge venga modificata e venga riconosciuta la cannabis terapeutica come non più uno stupefacente ma come un medicinale vero e proprio e che venga regolamentato e accettato anche il contenuto di THC (cannabinoide psicoattivo) presente naturalmente nella pianta. Questo perché, oltre al CBD, una funzione terapeutica importante è svolta anche da questa molecola.
Dal punto di vista del consumatore, ancora non è così facile reperire il medicinale. In molte farmacie è difficile trovarlo, perché la legge che ne regola la vendita prevede che sia il farmacista a preparare la pianta, spogliandola dai semi e confezionando in bustine sigillate il prodotto. Questo sembra un passaggio semplice, in realtà sembra essere una lungaggine che incide sul mancato guadagno delle farmacie. Per preparare 5 grammi di prodotto servono 40 minuti e, in base alla tariffa dello Stato, il guadagno è di circa 4 euro.
Va da sé che se non si pone rimedio a tutto questo può essere un problema. Tuttavia voglio confidare nella possibilità di una revisione ulteriore della legislatura da parte degli esponenti dello Stato che sia vicina alle aspettative e ai desideri e ai bisogni dei malati.
C’è ancora da aspettare prima di poter essere a livelli di altre nazioni europee o transoceaniche per la cura del malato grave, ma oggi siamo più vicini di qualche anno fa e rimane da pazientare fino alla decisone del Senato e poi sapremo meglio come e quando sarà possibile cantare vittoria per un ulteriore passo verso la civiltà e la dignità della persona in ogni fase di vita.
Detto ciò, più in basso trovate dei link a degli articoli e a delle pagine web che mi sono state di aiuto nella stesura di queste riflessioni e attraverso le quali potete ampliare le vostre conoscenze su CBD, THC e Cannabis Terapeutica.
l’immagine di copertina è presa da qui e successivamente modificata da me
https://www.aimac.it/libretti-tumore/terapia-dolore/farmaci-oppioidi-cancro